Ai bambini, ai ragazzi, ai più giovani occorre dare ampia libertà di giocare, correre, saltare, fare sport, lo sanno bene i missionari salesiani che in 134 paesi del mondo portano avanti il sistema preventivo di Don Bosco, il metodo educativo salesiano che fra le sue tante applicazioni mette sullo stesso piano le attività legate all’istruzione e quelle relative alla condivisione dei momenti di gioco e di sport, mezzi efficaci per favorire la salute fisica e spirituale, per promuovere l’impegno su diversi fronti, favorire una crescita equilibrata e la socialità.
Educare non è solo trasferire nozioni e istruire, educare è risvegliare, stimolare, promuovere. Oggi, nelle migliaia di missioni nel mondo il sistema educativo salesiano abitua i più giovani a confrontarsi con gli altri e a crescere, gli aiuta a leggersi dentro per affrontare il proprio futuro in maniera determinata lontano dalla povertà, dalla strada, dalla fame.
Da sportiva, ex campionessa mondiale di salto in lungo, madre di due giovani atlete talentuose, Fiona May, testimonial di Missioni Don Bosco, da anni crede nello sport come strumento fondamentale per la crescita di ragazze e ragazzi, perché lo sport per Fiona: “significa mettersi in gioco e rispettare il prossimo, significa impegno e determinazione, avere spirito di gruppo, capacità di relazione e gestire la sconfitta.”
Ed è con queste parole e questo spirito che un anno e mezzo fa la testimonial di Missioni Don Bosco ha scelto di unire solidarietà e sport: ha deciso di partire, insieme a noi, per il suo primo viaggio missionario destinazione Mekanissa, grande missione salesiana nel quartiere povero di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia. Lì, nel Centro Don Bosco, casa di accoglienza di oltre 400 bambini di strada, fra una visita, una lezione insieme ai ragazzi, una chiacchierata con Don Angelo Regazzo, missionario salesiano, Fiona ha giocato con decine e decine di bambine e ragazzi del Centro, ha insegnato loro i principi fondamentali del salto in lungo, ha seguito le loro giornate nelle attività sportive e di ricreazione.
In quel luogo, un Centro che vanta 30 anni di attività, una Casa pensata per accompagnare i bambini più poveri e più soli lungo gli anni più importanti della loro vita e per guidarli in un luogo sicuro pensando al loro futuro, Fiona May, al fianco di Missioni Don Bosco da più di due anni, ha scoperto in prima persona il grande programma della Famiglia Salesiana nel mondo. Un programma costituito da tanti progetti di educazione, formazione, accoglienza e promozione femminile, progetti per tutelare i diritti dell’infanzia che Fiona supporta con il suo impegno e che presto tornerà a visitare di persona dopo la sua parentesi di inviata Rai a Tokyo per i Giochi Olimpici 2020-2021, simbolo dello sport mondiale, evento sportivo che promuove dal 1896 (prime Olimpiadi dell’era moderna) la non discriminazione, l’uguaglianza e la solidarietà, favorisce l’avvento di una società pacifica e il rispetto dei principi etici fondamentali universali.
Grazie Fiona per il tuo impegno!